capo, sto disfacendo il presepe.
era solo per avvisarti, ché l’anno scorso ci sei cascato dentro, allo scatolone.
capo, e se lo lasciassimo per l’anno prossimo?
tanto natale torna subito.
capo, come si chiamano quelle robe piccine rotonde colorate col cioccolato dentro? non sono mica le smart, quelle?
Giarina guarda, anzi ascolta, anzi leggi: io spero che la paglia del presepe ti prenda fuoco e arda tutta la capannuccia con annessi e connessi, e così non se ne parla più. CAPITOOOO? ( breve trasformazione in Wanna Marchi che domani è la sua festa ). Chiedo scusa per il personale uso di questo ESIMIO blog, ma avevo due cosine da dire alla collega :-). E ne approfitto anche per aggiungere che non potrei essere pagata meno di così, visto che per ora non ho visto nè un euro nè una lira nè uno scudo nè un tallero. Nè un centesimo. Amen, sorry for me.
capo, hai presente la cinquecento? ma mica quelle di adesso. una cinquecento degli anni settanta. blu carta da zucchero, con le portiere antivento.
eh, capo, cosa ti sei perso!
capo lo sai perchè bisognava aver le portiere antivento? per non far veder le gambe, ché ai quei tempi non stava punto bene, far veder le gambe.
capo, ti sei perso anche quello.
La 500 anni ’70 aveva normalissime portiere via col vento e infatti c’erano le minigonne e le gambe si mostravano, mostruose e non. Non facciamo dell’archeologia post-datata.
capo, prima mi voleva rimorchiare un carro funebre, ma io niente, eh?! ci mancherebbe, non lo conoscevo neanche.
poi ho preso l’autobus. dritto nella schiena.
volevi dire che vai ad entrambe (che in effetti una volta deciso di andare alla mostra poi era difficile non andare a parma), o volevi dire boh e ti è scappata una T?
(nel caso muoviti, che le T van rincorse subito, poi sennò non si ritrovan più)
nono. son alieni veri della lontana galassia. vengono dal pianeta piuggiù
sono due uno si chiama fefè e l’altro sulmo.
sulmo fa il decoratore di asberne. fefè vende fermaiole.
hanno detto che verranno alla mostra.
capo, cosa vuoi che ti dica…mi raccontano la loro vita. loro ne hanno tre di vite.
una verde speranza, una rosso di sera bel tempo si spera e l’ultima è rosa.
fefè, che fa il filosofo escatologico e crea dei sillogismi così, come niente, ieri mi ha detto, giarina ascolta
no capo, nell’ingresso c’è un campanello.
attento a non suonare quello in basso ché ti risponde la sandracosimi.
ledi, si esce dalla porticina che dà sul cortile interno.
capo, sulmo ha detto che scrivi molto bene e che se vuoi ti pubblica un blog nella sua galassia.
io però non ci vado là a contare i commenti, sia chiaro.
ah! meno male, ché nella galassia tira sempre un vento che poi mi spettina la frangia.
capo, sulmo dice che loro mica ce l’hanno la moneta. solo pezzi grossi. son molto avanti loro.
ti pagherebbe sei pezzi a pezzo. se il pezzo è doppio allora cinque pezzi, per via dello sconto, insomma.
capo, tu fa conto che un pezzo è fatto come un transfer, ma un po’ più ondivago.
eh, bisogna abituarsi.
pensa te che là nella galassia, man mano che ti avvicini alla velocità della luce, poi i commenti iniziano addirittura ad andare all’indietro.
del tipo che ora son 41 e nel tempo che sei arrivata da sulmo son diventati quattro.
(che storia, eh?)
andiamo, lo sappiamo tutti che le smart non esistono.
per me è un parcheggio occupato da una smart è un parcheggio libero, e un posto di un cassonnetto occupato da una smart è un cassonetto.
e come tale, ci butto dentro l’immondizia.
SOY
Ma quante storie, basta essere un po’ openmind e alla citycar ci si parcheggia sopra.
eh, ma io son così openmind che alle volte ci prendo freddo, al cervello.
e poi non mi vengon mica in mente queste idee geniali.
capo, sto disfacendo il presepe.
era solo per avvisarti, ché l’anno scorso ci sei cascato dentro, allo scatolone.
capo, e se lo lasciassimo per l’anno prossimo?
tanto natale torna subito.
capo, come si chiamano quelle robe piccine rotonde colorate col cioccolato dentro? non sono mica le smart, quelle?
capo, quest’anno mi sento che lavorerò meno.
capo, te ci credi agli alieni?
lascialo, lascialo, il presepe.
se poi natale non torna ci manderemo qualcuno a cercarlo.
(quest’anno mi sento che vi pagherò meno)
Giarina guarda, anzi ascolta, anzi leggi: io spero che la paglia del presepe ti prenda fuoco e arda tutta la capannuccia con annessi e connessi, e così non se ne parla più. CAPITOOOO? ( breve trasformazione in Wanna Marchi che domani è la sua festa ). Chiedo scusa per il personale uso di questo ESIMIO blog, ma avevo due cosine da dire alla collega :-). E ne approfitto anche per aggiungere che non potrei essere pagata meno di così, visto che per ora non ho visto nè un euro nè una lira nè uno scudo nè un tallero. Nè un centesimo. Amen, sorry for me.
infatti.
è proprio lì il problema: non so cosa inventarmi per pagarvi meno di così.
(ora ci penso però, eh)
Mai avuto di questi problemi. Io ho l’autista. Femmina. I parcheggi non li sa fare. Però ci divertiamo tanto lo stesso.
also to you
spero non abbiate una smart.
che in tal caso mi sa che vi divertite poco.
o male.
Lo scopo dell’auto è quello di trasportare, niente altro.
capo, hai presente la cinquecento? ma mica quelle di adesso. una cinquecento degli anni settanta. blu carta da zucchero, con le portiere antivento.
eh, capo, cosa ti sei perso!
capo lo sai perchè bisognava aver le portiere antivento? per non far veder le gambe, ché ai quei tempi non stava punto bene, far veder le gambe.
capo, ti sei perso anche quello.
La 500 anni ’70 aveva normalissime portiere via col vento e infatti c’erano le minigonne e le gambe si mostravano, mostruose e non. Non facciamo dell’archeologia post-datata.
nono
c’erano le via col vento e le controvento, le mini minor e le mini cooper.
Nel ’70 le 500 anni ‘ 50 non c’erano più…Se poi te n’era avanzata una blu carta da zucchero son dolci ricordi.
un mio amico c’aveva la 500 abarth, con le minigonne laterali.
(rimorchiava un sacco)
Io una volta ero in macchina e sono stata rimorchiata. Dal carro attrezzi.
L’anno prossimo si potrebbe fare un bell’albero di natale con ‘taccate le smart come palline decorative, ecco.
eh, si sa.
son così, i carri attrezzi: ci provan sempre.
capo, prima mi voleva rimorchiare un carro funebre, ma io niente, eh?! ci mancherebbe, non lo conoscevo neanche.
poi ho preso l’autobus. dritto nella schiena.
capo, domani non vengo a lavorare.
Ci provano e ci riescono sempre. A portarti via con loro…
eh, succede.
hai fatto come il bagnino del bagno vincenzo di san vincenzo.
eh capo, bei tempi, quelli.
[capo, lo sai che sabato c’ho una mostra a parma?]
Io ci vado!
a parma o alla mostra?
Both
volevi dire che vai ad entrambe (che in effetti una volta deciso di andare alla mostra poi era difficile non andare a parma), o volevi dire boh e ti è scappata una T?
(nel caso muoviti, che le T van rincorse subito, poi sennò non si ritrovan più)
A Parma ci vivo, la mostra è dietro l’angolo, un mostro là trova compagnia. E’ chiaro? Boh….
chiarissimo.
figli maschi, allora.
Bastavano gli auguri, e comunque also to you. E anche femmine. O meglio gemelli.
capo, lo sai che parlo con gli alieni da tre giorni?
quanto ti invidio…
e che vi siete detti?
Ma non sono alieni quelli con cui parla la Giarina! Sono persone che hanno fatto un lungo viaggio sulla Smart e quando sono scesi erano verdi…
nono. son alieni veri della lontana galassia. vengono dal pianeta piuggiù
sono due uno si chiama fefè e l’altro sulmo.
sulmo fa il decoratore di asberne. fefè vende fermaiole.
hanno detto che verranno alla mostra.
capo, cosa vuoi che ti dica…mi raccontano la loro vita. loro ne hanno tre di vite.
una verde speranza, una rosso di sera bel tempo si spera e l’ultima è rosa.
fefè, che fa il filosofo escatologico e crea dei sillogismi così, come niente, ieri mi ha detto, giarina ascolta
premessa maggiore—>la vita è rosa
premessa minore—>la pantera è rosa
conclusione—>la vita è una pantera.
ganzo, vero? troppo intelligenti, non c’è storia!
capo, mi sa che diventerò alienata anch’io.
c’è un test di ingresso?
(per diventare alienati, dico)
L’entrata è libera. Il problema è uscirne.
no capo, nell’ingresso c’è un campanello.
attento a non suonare quello in basso ché ti risponde la sandracosimi.
ledi, si esce dalla porticina che dà sul cortile interno.
capo, sulmo ha detto che scrivi molto bene e che se vuoi ti pubblica un blog nella sua galassia.
io però non ci vado là a contare i commenti, sia chiaro.
qui siamo a 35.
Per gamba?
ok, dicci a Sulmo che si può fare: che passi lunedì per il contratto.
(in che moneta paga?)
[ma figurati, non ti ci avrei mica mandato lassù, poi chi me li conta i commenti qui?]
ah! meno male, ché nella galassia tira sempre un vento che poi mi spettina la frangia.
capo, sulmo dice che loro mica ce l’hanno la moneta. solo pezzi grossi. son molto avanti loro.
ti pagherebbe sei pezzi a pezzo. se il pezzo è doppio allora cinque pezzi, per via dello sconto, insomma.
capo, tu fa conto che un pezzo è fatto come un transfer, ma un po’ più ondivago.
siamo a 37, le gambe delle donne.
allora, capo, mettiamoci d’accordo. chi li conta i commenti, qui?
io o chi?
ché tutte le volte c’è qualcuno che me li cambia.
se ho detto 37 son 37!
ecchecaspita.
eh, bisogna abituarsi.
pensa te che là nella galassia, man mano che ti avvicini alla velocità della luce, poi i commenti iniziano addirittura ad andare all’indietro.
del tipo che ora son 41 e nel tempo che sei arrivata da sulmo son diventati quattro.
(che storia, eh?)
E da Sul mona?
e da sulla mona?
Abbiamo un sacco di domande da porci!Chi risponde?
andiamo, lo sappiamo tutti che le smart non esistono.
per me è un parcheggio occupato da una smart è un parcheggio libero, e un posto di un cassonnetto occupato da una smart è un cassonetto.
e come tale, ci butto dentro l’immondizia.
SOY
vero.
le smart non esistono.
sono solo la proiezione mentale di un claustrofobico.
tutte le smart hanno quattro ruote ed un volante
tutte le bentley hanno quattro ruote ed un volante
la smart è una bentley.
capo, sai che da quando frequento il corso sillogismi di sulmo la vita mi sembra più rosa?